domenica 12 gennaio 2014

Cybernauti, ma degli anni Novanta...

L’impressione è che i gusti e le tendenze della moda procedano su un binario parallelamente opposto all’andamento generale della società. Siamo ormai individui multitasking e le città che viviamo sono anch’esse progettate e pensate per la nostra essenza di cybernauti, basti pensare all’uso crescente di QR-Code per identificare oggetti, strade e monumenti; guidiamo auto ad impatto zero sull’ambiente; riscaldiamo le nostre case – e non solo –sfruttando l’energia del sole, del vento e dell’acqua e conviviamo con automi fatti di latta e di miliardi di microchip o addirittura, in alcuni casi, con questi robot ci siamo fusi al punto da aver creato un’altra razza, i Cyborg, metà uomini e metà robot. Internet non è più una rete virtuale fruibile da un computer ma il nostro stesso spazio vitale. Abbiamo avatar sparsi per l’etere e in un attimo possiamo annullare distanze e confini un tempo invalicabili. Possiamo ricreare cuori artificiali e avere resoconti illustrati da una spedizione su Marte. Eppure girovagando per le strade, un po’ovunque, si ha quasi l’impressione di essere all’interno di un sequel del capolavoro di Fellini, Amarcord. Il rimando alle decadi del XX secolo sembra diventata una tendenza fissa per i designer e gli stilisti del post 2000. La scena metropolitana è dominata dal parka, capo emblema del grunge anni 90’, indossato con disinvoltura da giovanissime e meno giovani e abbinato serenamente con uno stivale alto piuttosto che con un paio di Converse. E gli anfibi, come le Dr.Martins, sembrano quasi novità di questo inverno per il successo che stanno ri-avendo. E le camice oversize, meglio se a quadri, magari abbinate con un jeans a vita alta o un leggings, capo che si è trasformato di pari passo con la storia. Di uso comune tra i soldati come protezione durante la guerra, negli anni 50’, i leggings, vengono completamente ricontestualizzati e fatti diventare icona di stile dalla grazia e dall’eleganza di Audrey Hepburn e successivamente trasformati per il boom degli anni 80’. Sopra leggings audaci o con richiami geometrici, maxi cappotti a trapezio all’altezza del ginocchio, design figlio degli anni 60’. E per gli amanti di uno stile sobrio ed elegante si può ottenere quel pizzico di estro anche con un evergreen come i pantaloni a sigaretta, ben venga se non coprono tutta la caviglia lasciando intravedere calze o calzino. La t-shirt sotto la giacca era un must per i giovanotti dei primi anni ’90 che riscoprirono anche i pantaloni a zampa, sbocciati nel mondo della moda trent’anni prima, riproposti allora e che oggi riguadagnano un posto nei nostri armadi dopo che ci aravamo dati un gran daffare a nasconderli in un angolo buio della soffitta.

Gli anni Novanta erano“gli anni dei Roy Roger come jeans”, gli anni delle prime boy band, anni anche un po’romantici dove ogni gesto era soppesato e ogni bacio obbligatoriamente speciale perché tutti guardavamo Beverly Hills e lì ogni bacio era speciale. Gli amori, si confidavano a diari segreti, con piccoli lucchetti a proteggerli. A scuola ci si andava con l’Invicta. Erano gli anni di Non è la Rai, format archetipo degli attuali reality. Sul grande schermo, gli anni 90’ hanno regalato e portato alla ribalta mostri sacri dietro e davanti alla pellicola, da Balla coi Lupi del 1990, a Pretty Woman, all’esordio e all’immediata consacrazione di Quentin Tarantino con Pulp Fiction (1994), solo per citarne alcuni.
Gli anni 90’sono stati anni di profonda intensità storica e civile: dalle stragi di mafia, a Tangentopoli, alla formazione dell’attuale assetto politico e sociale. Sono anni, in sintesi, che non possono non contaminare il presente del cybernauta non fosse altro perché è in questa decade che assistiamo al successo planetario del World Wide Web.

Una contaminazione di generi, tipicamente post moderna, quella che crea un filo diretto tra presente e passato e che ci porta a rispolverare vecchie giacche e camice per aggiungerci un tocco di contemporaneità. Dopotutto la nostalgia per ciò che eravamo ci accompagna in ogni progressione temporale: la moda e lo stile, in parte, aiutano ad appagare il sentimento amarcord.  

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